30.09.’18 – Festa San Michele

LA LOTTA TRA IL BENE E IL MALE: UN IMPEGNO PER OGNI UOMO

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dal vangelo di Luca (Lc 24,1-12)
Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». Ed esse si ricordarono delle sue parole. E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse. Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l’accaduto.

Introduzione

La celebrazione del Santo Patrono nella figura dell’Arcangelo Michele – e che da pochi anni la liturgia vuole celebrare insieme a Gabriele e Raffaele – ci permette di compiere un viaggio e di trarre alcuni stimoli. Il viaggio è quello che ci porta indietro nel tempo a ringraziare quegli uomini e quelle donne che all’inizio della fede cristiana in queste nostre terre hanno voluto come protettore quell’Arcangelo che la Scrittura pone a capo delle milizie celesti e per volere di Dio viene investito del servizio al bene: «Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago, chiamato il diavolo e il Satana». Compito di Michele è difendere gli uomini e il cielo dal Male, dallo spirito della divisione, della discordia, della cattiveria, della gelosia, dell’invidia. Sì, difendere terra e cielo: l’una la rappresentazione dell’altra; la terra in modo imperfetto, il cielo in quanto patria perfetta dell’amore. Ricordare questa scelta fatta agli albori della nostra fede in questi luoghi ci permette di rimettere a fuoco alcuni riflessioni che dovranno caratterizzare anche la nostra vita di uomini e donne in cammino accanto alla nostra vita spirituale e di fede.

La lotta tra Bene e Male

Anzitutto la dinamica della lotta: Michele è da sempre rappresentato vestito come un soldato in pieno svolgimento del suo mandato di sconfiggere il Male. Così anche per noi, la lotta contro il male impegna non solo le nostre forze, ma soprattutto la nostra mente e il nostro cuore. Quante volte ci sentiamo combattuti dentro nell’atto di compiere una scelta? Parole da dire o no; gesti da compiere o no; comportamenti da assumere o no. In fondo anche questo è lotta perché siamo impegnati a valutare ciò che è buono rispetto a ciò che è male; ciò che è più opportuno rispetto a ciò che sarebbe decisamente inutile. Nessuno di noi è esente da questa lotta ed essa si manifesta giorno dopo giorno e più volte al giorno e chiede a noi di rivestirci della vera armatura di Dio e non dei nostri orgogli o delle nostre compiacenze. Ma ancora Michele nella sua lotta ci ricorda che il Male è posto ai suoi piedi: tra il bene e il male stiamo certi vince sempre il Bene e, di conseguenza, ogni forma di male che facciamo, abbiamo già perso in partenza. Siamo già sconfitti. Abbiamo già fallito.

Lo Spirito buono è quello della risurrezione

Come, dunque, sconfiggere e vincere il Male? A volte dimentichiamo che siamo già vincitori perché rinnovati dallo Spirito nella Risurrezione di Cristo. A volte viviamo come se fossimo degli sconfitti: sia grandi sia piccoli senza mordente, stanchi nelle motivazioni, un po’ annoiati e spesso nervosi e troppo impetuosi. Eppure «perché cercate tra i morti colui che è vivo?». La Risurrezione di Gesù è la vittoria definitiva sul Male e sulla morte e su ogni tipo di morte spirituale che viviamo: è la risurrezione di Cristo che ci chiede di tornare a dare parole definitive sulle scelte e sulla vita di Bene che siamo chiamati a vivere. San Michele, interceda per noi.