La Prima Confessione (23.3.2014)

I nostri bimbi di 3^ elementare e il perdono di Dio

prima confessione 2014Il Perdono è un dono di Dio ci guarisce

Se da una parte è  facile comprendere che il perdono sia un dono di Dio, dall’altra è più complesso vivere questo dono come una grazia che ci apre agli altri. Siamo certi che quando siamo perdonati in noi abita un senso di pace, di serenità interiore, di pacatezza: esperienza possibile perché il primo protagonista del perdono dei peccati è lo Spirito Santo che riveste la nostra fragile identità di creature con la pace, la gioia. Papa Francesco aiuta a comprendere la forza dello Spirito quando afferma che “lo Spirito ci porta il perdono di Dio passando attraverso le nostre piaghe, così come è passato attraverso le piaghe di Cristo”. Il sacramento del perdono diventa, così, sacramento di guarigione: quando il Signore purifica la nostra anima, rende allo stesso tempo forte il corpo. Rinvigoriti nell’interiorità diveniamo audaci e tenaci nella nostra esteriorità: senza alcun peso nell’anima, siamo liberi di rialzarci, camminare, intraprendere nuovamente il cammino verso la santità della vita.

Il sacramento, la vergogna, il ministero della Chiesa

Possiamo chiedere perdono direttamente a Dio? “Certo – afferma papa Francesco – perché il Signore ascolta i suoi figli: ma vero è – continua Francesco – che il perdono lo si chiede sempre ad un altro”, uno che mi ascolti e verso il quale potrò provare anche vergogna. Ecco il mandato ecclesiale di cui Gesù riveste la Chiesa: il sacerdote è colui che, per la forza dello Spirito, rende visibile la grazia del perdono nelle parole “io ti assolvo dai tuoi peccati”. Parole che ascoltiamo, che rendono comprensibile la parola del perdono, che confermano il dono dello Spirito su di noi. Raccontarsi diventa esperienza di umiltà e la vergogna ci rende umili, meno altezzosi con noi stessi: solo in questa umiltà Dio si fa presente con il perdono, consola e ammonisce “ora va e non peccare più“.

I nostri bimbi di terza elementare

Familiare e suggestiva è stata la celebrazione della Prima confessione dei nostri fratellini più piccoli: concentrati sulla parabola del Padre misericordioso, hanno scelto di comprendere come il padre di quel figlio più giovane fosse così buono al punto da abbracciarlo, rivestirlo, fare festa per lui. L’immagine più suggestiva resta l’abbraccio nel silenzio, prima ancora che si accusino i propri peccati, Dio vede già un cuore cambiato: da qui è comprensibile l’agire del Padre che toglie la veste logora, sporca, intrisa di cattivo odore (il peccato) per rimettere al figlio la veste bianca, l’anello al dito e i calzari (il battesimo). Auguri ai nostri bimbi e, con loro alle loro famiglie: mamma e papà sappiano sempre essere i primi strumenti dell’esame di coscienza dei propri piccoli. Lì, certamente, lavorerà più facilmente la Grazia di Dio. Su di loro. Su di voi.