III domenica di Pasqua. 04.05.’14

La vita e il senso. Il bisogno di avere sempre qualcuno accanto

mano da sollevareDubbio e attesa. Il senso della sofferenza

Ciascuno di noi conosce l’esperienza della sofferenza. Certamente tutti conosciamo meglio l’esperienza del dolore e della fatica del cuore: attraversiamo fatti che dicono la nostra precarietà; viviamo relazioni che si adombrano; cerchiamo incontri carichi di speranze e poi vissuti nella delusione. Questo e altro fa nascere dubbi, incertezze, parole di delusione, amarezza nel cuore e tutto intorno diventa difficile. E’ così anche il cuore dei due discepoli che si allontanano da Gerusalemme, due che hanno conosciuto Gesù, ne hanno visto la vita, la sofferenza e la morte: se ne vanno, girano le spalle ad una storia che non comprendono e le parole sono quelle della delusione, infatti speravamo che egli fosse colui che ci avrebbe liberato. Ci sono dei fatti che pongono tante domande, ma alle quali spesso non solo non troviamo risposte ma addirittura non troviamo qualcuno a cui porle. E così, restano dentro e nemmeno il tempo le cancella. Cerchiamo di ricaricarci da soli, ma spesso la nostra stessa delusione è una montagna così impervia da scalare, e col volto triste ci fermiamo anche noi per ascoltare qualcuno che crediamo, però, non capirà mai cosa ci succede. I discepoli avevano perso il loro Maestro e, con Lui, avevano perso se stessi vivendo come stranieri, afferma San Pietro, e così attendiamo che succeda qualcosa di nuovo.

Il Risorto è un Dio vicino

Solo se si accetta di essere avvicinati, si scopre la bellezza di parole che rincuorano, rinnovano, rialzano: chi mi vive accanto, se vuole veramente il mio bene, anzitutto prima di rispondere alle mie domande, mi pone la domanda della vita. Così è Gesù cosa sono questi discorsi che state facendo?. E’ la parola di chi si fa vicino, di chi sfida il muro della solitudine: sì, perché nella fatica ci si sente soli, abbandonati e si ha un così grande rispetto di se stessi al punto da faticare anche di chiedere aiuto. E così ci si allontana dagli altri, lasciando dietro se stessi ogni speranza. Gesù, Maestro vivo e risorto invece dice che Dio si fa vicino, si mette a fianco e cammina con noi anche se i nostri occhi sono impediti a riconoscerlo. E passo dopo passo, solo il Signore Gesù è capace di risvegliare la memoria e di far ardere nel cuore la sua Parola.

Qualcuno accanto per cambiare direzione

Resta con noi, Signore: quanto pathos, quanto calore, quanta passione in questa richiesta! Resta, non andare perché si fa sera: è la parola buona, detta e ascoltata, che ora diventa persona, volto, relazione bella dentro quella sera che a volte ci viene incontro e adombra la nostra vita, il nostro cuore, il nostro volto. E quella parola ascoltata rimotiva ogni delusione e infonde quel coraggio che permette di rialzarsi e tornare vincenti nei nostri luoghi di delusione, di solitudine, di amarezza, di morte. E così cambiano anche le parole: le nostre stesse parole diventano voce che solleva altri, che rimotiva chi sta nel buio della sera. Solo il Risorto sta alla mia destra perché non vacilli, canta Davide nel salmo della lode. E tutto cambia. Si rimotiva. Si rinnova.