Campi Estivi 2015 dal 5 Luglio al 17 Luglio

Estate 2015Campi Estivi 2015 dal 5 Luglio al 17 Luglio
Campi estivi e percorsi a Bellamonte (TN)
Sui percorsi delle Dolomiti in Val di Fiemme: siamo sempre in cammino
“L’essenziale è invisibile agli occhi”: questo è il filo rosso che ha legato le fantastiche giornate di sole dei campi estivi di quest’anno: il racconto de “Il Piccolo Principe” infatti è stato la base per i quotidiani momenti di riflessione curati da don Teresio.
Tra passeggiate impegnative, sudore sulla fronte e visi arrossati a fine giornata i ragazzi delle medie prima (una cinquantina), e quelli delle superiori poi (una quarantina), hanno trascorso una settimana all’insegna del divertimento e della scoperta di fantastici paesaggi.
La location scelta quest’anno si trovava nel cuore della Val di Fiemme con uno stupendo panorama sulle Pale di San Martino di Castrozza. Ogni giorno di buon mattino si partiva per una delle mete precedentemente scelte, spesso raggiunte anche grazie all’aiuto degli impianti di risalita per poter godere di una migliore prospettiva da altitudini più elevate; ogni meta aveva la sua particolarità, un lago, un rifugio, un passo, ma le più entusiasmanti erano le vette che davano ancora di più l’idea di aver raggiunto qualcosa e da queste ci si godeva di panorami a trecentosessanta gradi: il complesso dolomitico delle Torri di Pisa, la Cima del Cristo Pensante, la Cima Bocche, Vallate e passi.
Una volta tornati alla base lo spettacolo non era finito, infatti cuoche e cuochi dei due campi deliziavano i ragazzi con ottimi piatti che venivano puntualmente divorati da tutti, animatori e grandi compresi. Il momento di riflessione e preghiera era quotidiano, con l’aiuto di un libretto sono stati analizzati alcuni personaggi della storia del Piccolo Principe, ad ognuno veniva legato un brano di Vangelo e una riflessione, spesso usando le parole di Papa Francesco. Ogni personaggio aiutava a riflettere su una sfaccettatura della propria storia personale: dapprima l’uomo affari e il lampionaio sull’impegno e sulla responsabilità: “quando accende il suo lampione è come se facesse nascere una stella in più”; poi la rosa che ci ha insegnato l’aver cura dell’altro: “è il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”; la volpe sull’amicizia e la fedeltà: “se tu vieni tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice”.
Tutto il tempo è trascorso all’insegna della vera gioia che ogni giorno si vedeva nei volti di tutti i ragazzi, anche dopo le passeggiate più impegnative (con qualche scottatura e vesciche ai piedi – ps: c’è ancora da imparare su come indossare gli scarponcini) ognuno aveva da raccontare un particolare, una storia, un panorama. Ora tocca ai ragazzi cogliere tutto quello che hanno vissuto e farne un tesoro prezioso da condividere con gli amici e nelle proprie famiglie, una strada è stata tracciata, adesso bisogna percorrerla avendo bene in mente quale sia la meta, perché – come sempre ci dice il don – “chi non ha una meta, non ha neppure una strada”.