Visita Pastorale e decreto vescovile
La consegna del decreto per la Parrocchia e il Vicariato
Si chiude la Visita pastorale del nostro Vescovo Diego
Mercoledì 19 marzo, il Vescovo Diego ha in contrato il nostro Vicariato (il Vicariato di Rebbio è costituito da 8 parrocchie: Cavallasca, Lucino, Montano, San Fermo, Prestino, Breccia, Rebbio, Camerlata; a cui si aggiungono i Padri Camilliani dell’Ospedale Sant’Anna). La nostra Parrocchia di San Michele ha incontrato il Vescovo Diego nello scorso mese di Gennaio 2013. Due giorni in mezzo a noi incontrando la Comunità Apostolica (Consiglio Pastorale, Consiglio Affari Economici, Gruppo Missionario, Azione Cattolica, Catechisti, Animatori del gruppo famiglia e fidanzati, Animatori della Liturgia, Formatori degli adolescenti e giovani), gruppi e Associazioni del Paese, Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria, Consiglio Comunale, ammalati e benedizione dei cari defunti al Cimitero. Diciamo che il Vescovo non si è risparmiato e si è dato all’ascolto di tutti. La Vista Pastorale è parte costitutiva dei doveri del Vescovo, sanciti dal Diritto Canonico (Il Vescovo si impegni a compiere la visita pastorale con la dovuta diligenza, can.398), ma diviene soprattutto occasione perché la Comunità intera si stringa attorno al suo Pastore, ne ascolti le sue parole e i suoi propositi che nascono dopo un suo attento lavoro di ascolto e preghiera.
Il decreto vescovile. Il cammino che ci attende
Il decreto è la valutazione finale che il Vescovo consegna al parroco e, in lui, a tutta la Comunità: il Vescovo precisa che esso non è la pagella della parrocchia, ma sono le risultanze di ciò che ha incontrato, ascoltato, visto e che verso cui chiede di porre nuove attenzioni e nuovi propositi. Il decreto è ora in parrocchia e presto la Comunità sarà radunata per leggerlo, vagliarlo e proiettarsi verso il nuovo. Posso anticipare che il Vescovo è rimasto soddisfatto della nostra Parrocchia almeno in due punti essenziali quando afferma vi vedo attenti alla tema della formazione, la cura dei giovani e delle famiglie e, in secondo luogo, si complimenta per il particolare interesse nella ricerca intrapresa per un dialogo fecondo con le realtà civili, i gruppi e le associazioni. Vi sono altre sottolineature che si aggiungono, ma che il Vescovo poi riassume in un invito: dare continuità all’esistente, ma anche entrare nel nuovo. Ora si apre la fase di un nuovo cammino: disponiamoci fin d’ora a camminare insieme.