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Benedire è dire-bene: uno sguardo differente gli uni gli altri

Abbiamo bisogno di tornare a benedirci gli uni gli altri, cioè a dire-bene di noi, fra di noi, lasciando le parole del giudizio, della presunzione, della cattiveria perché la benedizione è una consegna, è un testamento così come il padre verso il figlio, e nella benedizione custodire il volto e la storia dell’altro, averne cura perché lo si ha nel cuore: “Ti benedica il Signore e ti custodisca, faccia risplendere per te il suo volto e ti dia grazia”: così il sacerdote benediceva il popolo, così il padre benedice il figlio, così ognuno può dire-bene dell’altro. E nella benedizione c’è la pace: primo dono di Dio nel Bambino di Betlemme, primo dono del Risorto all’umanità. La pace non è un quieto vivere, ma è lo sguardo amorevole che l’umanità ha verso se stessa, perché guardata da Dio. Da sempre.

Un caro augurio a te, per questo Nuovo Anno. don Teresio